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Vasto : Arte, Storia, Cultura, Prodotti Tipici, Dove dormire, Dove mangiare, Cosa fare nella Provincia diChieti.

Comuni

Comune di Vasto

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Con i suoi 40.636 abitanti risulta il settimo comune più popolato dell’Abruzzo ed il 199° a livello nazionale.

STORIA

Il nome deriva forse dal termine longobardo “gasto” o “guasto” (gastaldato), suddivisione del territorio durante la dominazione longobarda, iniziata nell’ultimo quarto del VI secolo. La prima popolazione che abitò Vasto fu costituita, secondo la leggenda da tribù provenienti dalla Dalmazia. Il primo nome, Histon, infatti ricordava il monte Histone di Corfù. Verso il V secolo a.C. il sito fu occupato dai Frentani che potenziarono il primitivo approdo di Punta Penna. Recenti rinvenimenti di anfore nel golfo di Vasto, testimoniano l’esistenza di traffici marittimi, nonché la grande importanza della città nel territorio frentano. Dopo la Guerra Sociale (91-88 a.C.) Histon divenne Hisotnium e fu elevata alla dignità di Municipio Romano e durante l’età imperiale acquisì potenza e prestigio. In epoca post-imperiale la città non fù risparmiata dalle invasioni barbariche alle quali fece seguito un periodo oscuro nel quale si perse addirittura il suo nome. Un conquistatore franco, Aymone, eresse, sulle rovine dell'antica Histonium, un borgo fortificato, da lui chiamato Guast d'Aymone. Dopo il periodo angioino, che lasciò delle tracce profonde nel lessico, Vasto fù assegnata ai D'Avalos, di origine spagnola, che vi trasferirono il fasto della corte iberica e innalzarono uno splendido palazzo: il Palazzo D'Avalos; la città, per la sua bellezza, fù chiamata "Atene degli Abruzzi". Il Palazzo D'Avalos fù distrutto dai Turchi nel '500, ma subito ricostruito in forme rinascimentali. Al suo interno oggi si trovano il Museo Archeologico e la Pinacoteca. La città alta conserva molte testimonianze del suo passato; resti di ville Augustee e tracce di insediamenti medievali. Nei pressi di quella che fù, più tardi, la Chiesa di S.Pietro, si ergeva, in epoca romana, il Campidoglio; in Via Adriatica furono scoperte le Terme, le quali stanno a dimostrare quanto abbondante fosse l'acqua a disposizione dei vastesi di ieri, i quali, nelle opere idrauliche, erano dei veri e propri maestri; basti pensare alle due enormi cisterne ancora intatti situati al capo meridionale della Loggia Amblingh. Al Seicento risale il superbo Palazzo della Penna che domina la spianata omonima al riparo da occhi troppo indiscreti; quattro massicci bastioni con munitissime garitte dovevano servire a scoraggiare eventuali malintenzionati. E' la casa dei misteri; si narra che l'edificio venne messo su in una notte da cento diavoli. Dove è situata oggi Punta Penna dicono che una volta ci fosse una splendida città, Buca, sparita ingoiata dal mistero. Famosa la tavoletta di bronzo qui rinvenuta che reca in lingua osca i nomi di due censori frentani, con i resti di mura, templi, colonne, urne funerarie e monete. Tra i personaggi illustri cui la città Del Vasto diede i natali (Vasto, insieme con il Cairo ed il Pireo vuole, innanzi a sè, l'articolo maschile), ricordiamo Lucio Valerio Pudente, incoronato poeta in Campidoglio dall'imperatore romano Traiano, dopo aver gareggiato, a soli tredici anni, nel 106 dC, nella poesia latina, durante i Giochi Capitolini che si svolgevano a Roma; ricoprì in seguito la carica di curatore delle rendite pubbliche durante l'impero di Antonino Pio. Altro figlio illustre di Vasto fù Gabriele Rossetti, il "Tirteo d'Italia", poeta ispirato, fecondo, patriota irriducibile che, con i suoi versi, infiammò il Risorgimento napoletano; fù condannato a morte e fuggì esule a Londra, dove non cessò mai di dar lustro all'Italia e di cantare la lontana, amata patria vastese. Patrono della città San Michele, l'Angelo custode, invocato dai vastesi nei giorni grami della metà del XVII secolo quando terremoti e pestilenze decimavano popolazioni intere. Vasto fù "città di grazia" cara al D'Annunzio e definita dallo storico Marchesani: "non ultima tra le più vetuste d'Italia, tra le più favorite dalla natura, una città che non poche ragioni avrebbe ad essere di frequente menzionata”. Nel secondo dopoguerra, fra il febbraio e il giugno del 1956, Vasto fu sconvolta da una serie di frane e smottamenti causata dalla gran quantità di precipitazioni, anche di carattere nevoso, che si erano prodotte in quei mesi. Una parte di uno fra i più antichi rioni del centro storico sprofondò a valle, verso il mare. Andarono distrutti alcuni edifici pubblici e religiosi di notevole valore architettonico, fra cui la chiesa di San Pietro, di età medievale, oltre a circa centocinquanta alloggi privati. L’immediata evacuazione della popolazione residente dalla zona colpita, subito dopo la prima frana del 22 febbraio del 1956, evitò tuttavia che si producessero vittime fra i civili.

DA VISITARE

L'edificio più importante di Vasto è la Cattedrale di San Giuseppe, che anche se ricostruita nel XIX secolo, riporta sempre i lineamenti duecenteschi, visibili del portale. Altro edificio importante è Palazzo d’Avalos che ospita il museo civico che espone materiale archeologico del luogo. Da non perdere è il castello Caldoresco, che venne costruito nel XV secolo, sito su di un promontorio che domina la costa. Consta di bastioni agli angoli. Tra gli altri edifici di culto di Vasto ricordiamo la Chiesa di santa Maria Maggiore, costruita nell’anno 1000 e caratterizzata da una torre campanaria trecentesca.?L’interno è decorato da preziose tele attribuite ai maestri veneziani del Cinquecento Tiziano e Veronese. Il litorale vastese è il più esteso e vario della regione Abruzzo ed è uno dei più apprezzati da parte dei villeggianti. A sud-est del centro storico, la bella spiaggia sabbiosa di Marina di Vasto si distende verso la foce del Trigno. A nord dell’abitato sono il litorale di Santa Maria della Penna e la costa rocciosa di Punta Aderci. La riserva di Punta Aderci, col suo promontorio a picco sul mare, è una meraviglia di natura selvaggia e incontaminata, il regno delle dune e del fratino, una splendida oasi riservata agli amanti della flora, del parapendio, delle spiagge e dei fondali mediterranei.

TRADIZIONI E CURIOSITA'

La tradizione popolare vuole che il brodetto di pesce alla vastese sia nato dal perfetto connubio tra i marinai e gli ortolani di Vasto. Si racconta che anticamente ai marinai veniva data a fine turno una porzione di pesce per la famiglia chiamata "la scaffatte". Era il pesce misto di piccolo taglio, perché quello più costoso veniva venduto sul mercato. Quando i marinai risalivano scambiavano il loro pesce fresco con pomodori e peperoni degli ortolani. Infatti la delicatezza del Brodetto di pesce alla Vastese non sta solo nel pesce fresco ma nei pomodori perfettamente dolci degli orti. Gli specialisti d'estate vanno alla ricerca dei pomodori "mezzotempo" (dolci con molta acqua), d'inverno dei pomodorini "appesi". È d'obbligo, o quasi, il tegame di terracotta che conferisce alla pietanza un particolare sapore. Il brodetto deve essere preparato solo con pesce fresco misto di piccolo e medio taglio.

Hotel, Agriturismi, Bed and Breakfast, Ristoranti, Pizzerie, prodotti tipici nel comune diVasto

Bed and Breakfast nel Comune di Vasto Tot: (1)  -  Hotel nel Comune di Vasto Tot: (1)  -  Ristoranti nel Comune di Vasto Tot: (3)  -  Salute e Bellezza nel Comune di Vasto Tot: (1)  - 

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