Comuni
Comune di Tornareccio
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Comune di 1.983 abitanti facente parte della comunità montana Valsangro
STORIA
Le prime testimonianze certe di Tornareccio risalgono al Medioevo, infatti in una delle sue contrade sorgeva un importante monastero benedettino, Santo Stefano in Lucania. L'esperienza benedettina fu assai intensa e affascinante, non a caso le popolazioni rurali del tempo, sparse qua e là nel territorio circostante, cominciarono lentamente a raggrupparsi attorno ai laboriosi monaci che, all'insegna della regola “ora et labora”, iniziarono a dissodare i terreni e a renderli produttivi, convertendo “i vagabondi, i cacciatori ed i pescatori in agricoltori” (A. Piazza). Diversi studi asseriscono che Tornareccio, fino alla fine del XV secolo, fu parte integrante della vicina Atessa, fino al 1597 quando, diventando feudo della famiglia Colonna di Roma, si separò definitivamente. Da un punto di vista economico e sociale, la lunga sovranità dei signori romani fu per il paese uno dei momenti più disastrosi, infatti i pesanti tributi da pagare ai voraci esattori contribuirono ad impoverire una popolazione già inabissata nella povertà più assoluta. La legge dell'8 agosto del 1806 però mutò la situazione abolendo definitivamente il sistema feudale, così che Tornareccio si sganciò dalla signoria dei Colonna e diventò un comune realmente indipendente. Dopo un periodo senza dubbio positivo, tuttavia, Tornereccio non potè sfuggire ai disastrosi conflitti mondiali; e dopo le mille violenze compiute dei nazisti nella seconda guerra mondiale, il 14 novembre ci fu la quasi totale distruzione del paese in un colpo solo. I gerarchi tedesci infatti posero barili carichi di dinamite nei focolai delle abitazioni che, una dopo l'altra, furono fatte saltare in aria. La popolazione, terrorizzata si rifugiò sul monte Pallano. Il centro storico del paese fu fortunatamente risparmiato dal barbaro danneggiamento grazie all'Eroismo di Vincenzo Lemme che riuscì a disinnescare la miccia della dinamite posta nel palazzo Melocchi. Rassicurati dall’arrivo degli alleati (canadesi e neozelandesi), i tornarecciani lentamente ridiscesero in paese nei giorni seguenti. Gli anni successivi furono quelli del ricostruzione. Anni difficili. Ma anche anni di rinnovate speranze.
DA VISITARE
Il caratteristico borgo di Tornareccio merita di essere scoperto attraverso una passeggiata attraverso i suoi vicoletti. Una delle torri meglio mantenute dell'antica fortezza è la Torre di Via Spataro. Di notevole interesse religioso è il santuario della Madonna del Carmine; la facciata, di stile neoclassico, è opera dell'Ingegner Francesco Benedetti di Vasto. Della cappella cinquecentesca è rimasto soltanto l'altare maggiore, dove ha sede la miracolosa effige della Madonna del Carmine. Sull'ingresso principale è visibile il maestoso organo risalente alla fine degli anni quaranta, mentre al di sotto del Santuario, dove una volts c'erano le camere adibite a cimitero, è stata riacavata una cripta alla quale vi si accede tramite una scalinata, adornata da numerosi e commoventi ex voto. Alfredo Paglione, mercante e collezionista d'arte di origine abruzzese, conservando forti ricordi legati alle proprie origini, ha voleuto far vivere la propria collezione d’arte nella sua regione, arricchendola negli ultimi anni, grazie alle sue donazioni, di musei e opere d’arte contemporanea. Il suo forte attaccamento alle radici Tornarecciane, ha fatto si che anche questo piccolo paese divenisse un vero centro d’eccellenza per quello che riguarda l’arte contemporanea. In onore del padre Ottavio, Alfredo Paglione nel 2004 donò al Comune 30 capolavori di maestri di fama internazionale dell’arte del 900, rendendo possibile la nascita della Sala d’Arte Pallano, fiore all’occhiello non solo del paese ma dell’intero territorio per la qualità e l’importanza delle opere esposte.
TRADIZIONI E CURIOSITA'
L'anima di Tornareccio è soprattutto la “regina di miele”, l’aureo nettare che addolcisce i palati, scalda i cuori ed affascina la mente, così carico di miti e leggende per la sua misteriosa bontà da essere considerato dagli antichi dono celeste, saliva degli dei, lacrima di Cristo. Milioni di api sciamano nel territorio e popolano gli alveari, cura e vanto dei numerosi addetti locali che da generazionipraticano l’apicoltura con grande passione, vigile attenzione e sicura competenza. Inoltre l’esperienza diretta, all'interno delle aziende apistiche, permette a visitatori e curiosi di penetrare il mistero del complesso ed industrioso lavoro delle api e di assistere al miracolo della “nascita” del miele, un prodotto dalle molteplici e stupefacenti proprietà, nutritive e curative, cosmetiche e medicamentose, dai forti poteri antiossidanti ed adatto alla lunga conservazione.
Hotel, Agriturismi, Bed and Breakfast, Ristoranti, Pizzerie, prodotti tipici nel comune diTornareccio
Prodotti Tipici nel Comune di Tornareccio Tot: (2) -
Ristoranti nel Comune di Tornareccio Tot: (1) -
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Tornareccio (Comune) -
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