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Taranta Peligna : Arte, Storia, Cultura, Prodotti Tipici, Dove dormire, Dove mangiare, Cosa fare nella Provincia diChieti.

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Comune di Taranta Peligna

STORIA

Taranta Peligna risulta già abitata dalla preistoria come dimostra il ritrovamento di un'ascia di bronzo della prima metà del II millennio a.C. Nel XII secolo viene citata come Tarantam quando fu feudo di un milite gestito dalla famiglia Manerius de Palena sub feudatario di Boemondo, conte diManoppello, mentre nel XIII secolo fu proprietà di Berardo di Acciano e di Enrico di Portella, invece, nel 1316 Niccolò di Acciano era proprietario di metà del centro abitato, in seguito compra una sesta parte da Roberto Morello e Berardo di Lama, poi, nel XV secolo il comune risulta feudo dei Caldora e nel XVIII secolo fu dei D'Aquino. Nel frattempo, negli anni 1308, 1324-1324 il paese viene citato in alcune decime dovute ad alcuni clerici e chiese, mentre, nel 1568 viene ritrovata una pietra tombale con un'epigrafe in latino. Nel 1943, durante la seconda guerra mondiale, il paese viene quasi completamente distrutto dai tedeschi, causando subito dopo una grave emigrazione.

DA VISITARE

Il centro storico è caratterizzato da numerosi monumenti superstiti, è inoltre possibile ammirare la facciata della chiesa di san Nicola, il portale della cinquecentesca chiesa di San Biagio e il crocificco su tavola di Antoniazzo da Romano nella chiesa della Trinità. Sulla strada per Lettopalena, appena usciti dal paese, una stradina porta alle sorgenti acque vive, delle polle sorgive che scaturiscono direttamente dalla terra creando un suggestivo spettacolo. Anche dal punto di vista naturalistico offre molto agli amanti della natura e delle escursioni. La Tagliata, l'antico nome della Valle di Taranta, è una grandiosa fenditura che incide profondamente per oltre sette chilometri il versante orientale della Majella. Ha origine alla Sella del Macellaro (2646 m), piccola depressione situata tra il M. Macellaro e la Grotta Canosa. La valle offre un meraviglioso ambiente naturale che annovera fenomeni carsici, rarità botaniche e fauna particolare. Vi si aprono numerose cavità come la grotta dell'Asino, del Bove e la grotta turistica del Cavallone, raggiungibile con una funivia. Molto frequentata nel periodo estivo è luogo ideale per l'escursionismo, il rifugio Macchia di Taranta (1703 m) facilita le escursioni per il Colle d'Acquaviva (2200 m), il Monte Macellaro (2646 m), l'Altare dello Stincone (2426 m) e il più lontano Monte Amaro (2793 m), la seconda cima più elevata dell'Appennino. Sullo strapiombo della parete rocciosa posta sul lato sinistro della Valle di Taranta, a quota 1475, si apre la Grotta del Cavallone e si sviluppa per oltre 1400 metri. Ricca di formazioni concrezionali, offre visioni di grande suggestione.

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