Comuni
Comune di Rocca San Giovanni
-
Comune di 2.384 abitanti, facente parte del club dei borghi più belli d'Italia, è disposto sulla sommità di un colle roccioso che si eleva a 155 metri s.l.m. che si affaccia sulla splendida costa dei Trabocchi.
STORIA
Il paese fu fondato nel XI secolo da Oderisio I ed ampliato da Oderisio II, abati del Monastero di San Giovanni in Venere, come forte di rifugio per i monaci dell'abbazia stessa. In effetti il primo documento in cui viene menzionato il paese è del 1 marzo 1046 in un diploma dell'imperatore Enrico III per il monastero stesso. Di chiara impronta medievale, Rocca San Giovanni, posta su uno sperone roccioso e circondata interamente da campi coltivati, nel tredicesimo secolo, grazie alla volontà dei due abati vive un periodo di splendore. Infatti la cerchia dell’abitato viene allargata; si costruisce una possente cinta muraria e tre torri quadrangolari con lo scopo di dare rifugio, in caso di assalti, ai monaci appartenenti all’Abbazia di San Giovanni in Venere; inoltre si edificano chiese e monumenti che con il tempo, purtroppo, sono andati perduti. Nel 1346 i cittadini di Lanciano espugnarono il paese per rubare il grano ivi contenuto. Nel 1381 un nuovo saccheggio con susseguente incendio interessò il paese da parte di Ugone Ursini conte di Manoppello. Il terremoto del 1626 distrusse gran parte delle mura. Nel XIX secolo il territorio comunale non subisce modificazioni strutturali. Il 24 gennaio 1863 l'allora sindaco Giustino Croce fece voto di debellare il brigantaggio nel territorio comunale. Agli inizi del XX secolo un grande esodo interessò il paese con meta Stati Uniti, Canada, Argentina ed Australia. I nazisti distrussero una torre quadrangolare detta "Il castello" l'8 novembre 1943.
DA VISITARE
Dell'antico borgo medievale si conservano alcuni resti delle mura, un torrione e il campanile, costruzioni oggi sapientemente restaurate. Da vedere, in stile romanico a tre navate, la chiesa di San Matteo Apostolo e il Palazzo Municipale del XIX secolo, di ispirazione classica, sede di un’interessante raccolta di opere d’arte tra cui sculture, pitture, incisioni, disposte sapientemente lungo la scalinata d’onore e nella sala consiliare, sono lì a testimonianza dell’amore per l’arte da parte della cittadinanza. Il centro storico del paese è caratterizzato da piccoli vicoli che un tempo pulsavano di vita e che a poco a poco si vanno rianimando. Discendendo lungo il corso, si raggiunge una splendida terrazza panoramica dalla quale è possibile ammirare la valle sottostante. Vallevò, stretta fra un mare carezzevole e morbide colline, si raccoglie tutta in un pugno con una manciata di case basse affacciate sugli orti, alcuni Trabocchi, e un porto domestico popolato da piccole barche. Un lembo di terra miracolosamente sfuggito al contagio dell’edilizia moderna. A chi proviene dalla Statale 16 l’indicazione Vallevò suona già come un invito a scoprire uno degli angoli più pittoreschi della costa abruzzese. L’Adriatica attraversa l’abitato immerso in una rigogliosa vegetazione composta da olivi, aranci, nespoli che si mescolano alla fitta macchia mediterranea. Bancarelle allestite qua e là richiamano i viaggiatori con l’abbondanza dei prodotti locali. A chi volesse andare in spiaggia, conviene parcheggiare la macchina per incamminarsi sui sentieri che conducono al mare. Tra cespugli di ginestre e fazzoletti di terra coltivati, si aprono scorci suggestivi. Il litorale, prevalentemente roccioso, è orlato da candide spiagge ciottolose. Il mare, limpidissimo, assume sfumature blu cobalto laddove lambisce gli scogli e si stempera nei verdi cristallini lungo i tratti ghiaiosi. Il fosso più interessante nella zona di Vallevò è certamente quello il fosso delle Farfalle che segna il confine comunale tra i territori di San Vito e Rocca San Giovanni. Al suo interno, anche per la presenza di acque che vi scorrono perenni alimentate da piccole sorgenti, è racchiuso uno scrigno inaspettato di bellezze e valori naturali di grande interesse. Fra le peculiarità esclusive della costa abruzzese, le più note e pittoresche sono le curiose “macchine da pesca” del suo tratto meridionale: i celebri e celebrati trabocchi. Completamente in legno, si compongono di una piattaforma, retta da lunghi pali, dalla quale il pescatore cala in mare la rete, e da una lunga e ardita passerella, anch’essa poggiata sui pali, che collega alla terraferma distante anche decine di metri. Ammirate in un giorno di mare in burrasca, queste spettacolari macchine da pesca stupiscono per la capacità di resistere alle mareggiate nonostante l’aspetto fragile e precario. La loro origine non ha dati certi ed è difficile stabilire con precisione l’epoca in cui i trabocchi sono stati inventati. Si può ipotizzare che la loro nascita sia derivata dall’esigenza di pescare senza scendere in mare direttamente, intuendo che era più facile pescare da fermi, stando seduti su una passerella collegata alla terraferma. A tal proposito c’è una singolare nota storica: il primo documento che parla dei trabocchi abruzzesi risale al 1400, a firma di padre Stefano Tiraboschi, un frate celestino. Il frate racconta del periodo trascorso da Pietro da Morrone nel monastero di San Giovanni in Venere a Fossacesia e riferisce che il santo saliva sul colle per ammirare il mare “punteggiato di trabocchi”. Da questo si potrebbe intuire che nel 1240 queste macchine da pesca fossero già una realtà diffusa; gli studiosi tuttavia non sono concordi su questa interpretazione perché ritengono che i trabocchi siano nati secoli più tardi. I primi si incontrano dopo Ortona, quando il litorale abruzzese inizia a cambiare volto, passando dalle spiagge basse e sabbiose del teramano e del pescarese a un paesaggio più aspro e roccioso. Le ripide scogliere si alternano a brevi calette, e ovunque affiorano grandi speroni di roccia.
-
-
Hotel, Agriturismi, Bed and Breakfast, Ristoranti, Pizzerie, prodotti tipici nel comune diRocca San Giovanni
Hotel, Agriturismi, Bed and Breakfast, Ristoranti, Pizzerie nel comune di Rocca San Giovanni
Rocca San Giovanni (Comune) -
Agriturismo Villa Vetiche (Agriturismi) -