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Comune di Pennadomo
STORIA
Molti reperti trovati nel territorio comunale attestano stanziamenti umani sin dall'eneolitico. Il nome del paese deriva da "Penna in Domo", "penna" da "pinna" significante masso affiorante dal terreno, e da "domus" non nel significato di casa ma nel significato di territorio cioè i feudi del X secolo, tra cui Torricella Peligna, Palena, Lama dei Peligni, Taranta Peligna e Pizzoferrato, con Juvanum capitale della regione romana. Nel 1114 viene citata come "Domo in pinna" quando il vescovo Roberto di Chieti cede ad un certo Alessandro dell'eremo di San Salvatore a Maiella le decime sia dei morti che dei vivi di Gissi, Pennadomo ed Altino. Nel XIV secolo il paese viene citato per le decime dovute dai alcuni clerici negli anni 1308, 1324 e 1326. Nella prima metà del XV secolo Pennadomo fu feudo di Raimondo de Annichino e nel XVII secolo fu dei Malvin-Malvezzi duchi di Santa Candida, originari di Bologna e parenti dei Medici di Firenze.
DA VISITARE
Oltre al caratteristico centro storico, nel paese si può ammirare la Chiesa Parrocchiale, di antica fondazione che conserva al suo interno numerose opere di artisti locali e la chiesa di San Nicola. Innumerevoli sono le bellezze naturalistiche, che è possibile ammirare grazie a piacevoli passeggiate nella natura incontaminata. Non distante dal borgo infatti si può godere di una vista sul lago di Bomba, chiamato su cartelli stradali locali Lago di Pennadomo. Inoltre nelle vicinanze c’è la Forra della Gran Giara, trattasi di una grande apertura nella roccia causata dall’erosione dal torrente di San Leo, affluente del Sangro.
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