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Gessopalena : Arte, Storia, Cultura, Prodotti Tipici, Dove dormire, Dove mangiare, Cosa fare nella Provincia diChieti.

Comuni

Comune di Gessopalena

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Comune di 1.614 abitanti facente parte della Comunità Montana Aventino-Medio-Sangro, posto alle pendici del massiccio della Majella.

STORIA

Storicamente i nomi del paese sono stati molti, ma, tuttavia, hanno sempre conservato la peculiarità geologica del territorio: il Gesso. In epoca romana il toponimo era "Terræ gypsi"; nell'alto medioevo "Gisso de domo". Dal basso medioevo semplicemente Gesso, ma non era l'unico paese nel chietino ad avere questo nome: anche l'attuale Gissi nel vastese. Per distinguerle si utilizzarono le espressioni: GESSO PROPE PALENAM (Gesso vicino Palena) e GESSO PROPE VASTUM (Gesso vicino Vasto). Col tempo Gesso vicino Palena mutuò con il semplice suffisso "-palena", quindi Gessopalena. Gli autoctoni gessani, comunque, continuano a chiamarla semplicemente "Gesso". In dialetto gessano arcaico il toponimo era "La Jps", in dialetto moderno "Lu Jesse". La prima notizia dell'esistenza di Gessopalena risale al IX secolo, ed è registrata nel "Memoratorium" dell'abate Bertario che resse Montecassino dall'anno 856 all'883. Tra i possedimenti montecassinesi distribuiti tra il Sangro e l'Aventino si elencava anche il "Castellum de Gessi". Secondo Gennaro Finamore il primo nucleo abitativo fu Valle Sorda, una stradina che prende a sinistra della biforcazione che ci si trova davanti appena si oltrepassa l'arco d'ingresso al paese (superstite di un antico supportico del Palazzo Persiani); tirando diritto, invece, si va per Via Castello. L'arco ricordato dal Finamore era probabilmente il vero ingresso al paese, che comunque nel 1173, secondo una successiva bolla di Alessandro III, aveva ancora il castello menzionato dall'abate Bertario (da cui Via Castello), di cui però si sono completamente perse le tracce. Il nome GESSOPALENA appare dopo il 1481, quando "la terra del Gisso", come annotò Benedetto Croce, entrò a far parte della "contea di Palena creata da Ferdinando d'Aragona, re di Napoli, e da lui donata a Matteo di Capua e ai suoi discendenti. A parte i gessaroli, che non erano sicuramente borghesi, l'attività produttiva era affidata all'artigianato (i tomboli di Gessopalena e Pescocostanzo sono ricordati tra i più tipici dell'Abruzzo), e all'agricoltura con la sua variante di allevamenti ovini. Nel 1705 ci fu il terribile terremoto della Majella, ma i palazzi signorili del Paese Vecchio furono ristrutturati ed ebbero ulteriori sviluppi per tutto quel secolo. I nuovi ceti sociali cercarono l'affrancamento abbandonando il vecchio borgo , dove restavano ad abitare i nullatenenti, i vecchi "signori" e qualche artigiano, e dove la vita era piena. Col tramonto della feudalità (1806, Giuseppe Bonaparte regnante a Napoli), iniziò la ricerca dei campi da coltivare fra i boschi da tagliare.

DA VISITARE

Gessopalena possiede parte del Lago Sant'Angelo, detto anche di Casoli. Nelle campagne che circondano l'abitato emerge un affioramento calcareo chiamato La Morgia, che raggiunge gli 827 m s.l.m., dove è possibile ammirare un'importante scultura dell'artista greco Costas Varotsos. L'intero territorio comunale era disseminato di chiese e monasteri, di cui restano i toponimi e qualche edificio fatiscente. Su Via Castello sono visibili quattro chiese: a sinistra di chi sale c'è S. Antonio, con facciata neoclassica, Dirimpetto a S. Antonio c'è il rudere imponente di S. Maria del Rosario, che gli anziani del paese ricordano sempre come rudere, a parte la torre campanaria regolarmente funzionante fino al 1956. Dopo il Rosario si incontrano le chiese di S. Egidio e dell'Annunziata.

TRADIZIONI E CURIOSITA'

È d'uso, in quasi tutti i Comuni del circondario, rappresentare nel giorno delle ceneri il funerale di Carnevale; una specie di appendice alle manifestazioni carnascialesche e niente più. A Gessopalena, invece, il funerale a Carnevale, chiamato " Carnevale morte ", ha un significato del tutto particolare: la manifestazione pre quaresimale viene personificata. L'avvenimento è atteso e sentito da tutta la popolazione, perché attraverso i discorsi dei vari personaggi ormai codificati, si approfitta di fare della satira bonaria su fatti e avvenimenti accaduti a personaggi più o meno in vista e caratteristici del paese. Questa tradizione si perpetua nel tempo per merito di particolari personaggi vissuti nel passato che hanno consegnato, per così dire, il testimone alle generazioni successive.

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Gessopalena (Comune)  - 

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