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Fara Filiorum Petri : Arte, Storia, Cultura, Prodotti Tipici, Dove dormire, Dove mangiare, Cosa fare nella Provincia diChieti.

Comuni

Comune di Fara Filiorum Petri

STORIA

Fara è un termine di origine longobarda indicante un gruppo, costituito da famiglie e da individui imparentati, in cui era diviso il popolo. Lo stanziamento dei Longobardi avveniva per fare veri e propri organismi politici-militari, il cui nome indicava anche il territorio abitato dal gruppo. Vi è inoltre la devozione longobarda a santa Fara. Il nome del paese originariamente era solo "Fara"; varie sono le tesi sulla successiva aggiunta di "Filiorum Petri". Una delle più accreditate è quella che la fa risalire alla presenza di monaci celestini nel convento di Sant'Eufemia. Questi monaci infatti si facevano chiamare "Figli di Pietro" (Pietro era il nome del fondatore, san Pietro Celestinosa). Per distinguere il paese dalle altre "Fare" si iniziò a chiamarlo Fara dei Figli di Pietro. La particolare posizione arroccata del centro del paese fa intuire le sua antica origine, risalente al periodo altomedievale. Furono i longobardi a fondare il primo nucleo, scegliendo la zona in base ai classici fattori quali posizione facilmente difendibile, nonché vicinanza di un corso d'acqua. Il nucleo, da accampamento, grazie alla posizione favorevole, divenne sede di artigiani, coltivatori e pastori. Intorno all'anno 1000 l'influenza dei monaci benedettini del monastero di Montecassiano iniziò a farsi sentire e, tramite la vicina abbazia di San Liberatore, a Majella, i monaci benedettini avevano su Fara potere temporale e spirituale. Ne sono testimonianza il convento sito a Sant'Eufemia risalente a questi anni e la Chiesa di San Salvatore, costruita sui resti di un castello del III secolo d.C. Nel 1300 Fara passò sotto il potere della Contea di Manoppello retta dai conti Orsini, pur persistendo ancora la presenza benedettina. Risale a questo periodo la chiesetta di Sant'Agata. Dopo il 1500, a causa delle guerre franco-spagnole, Fara passò dal potere degli Orsini sotto al potere dei Colonna per ordine del re di Spagna. È durante questo periodo che Fara ricevette oltre 100 reliquie di santi e addirittura una scheggia della croce di Cristo, reliquie che tuttora sono gelosamente conservate nella parrocchia di San Salvatore. Questo a testimonianza di quanto il paese fosse centro importante di religiosità sotto i benedettini. Nel 1800 con la caduta dei Colonna, per mano di Giuseppe Garibaldi per Fara finì il periodo del feudalesimo. Nei primi del Novecento iniziano grandi lavori di urbanizzazione. La nota banda locale si esibisce a Vienna nel 1899, guidata dal maestro Giuseppe Dell'Orefice. È di questi anni anche la nascita della tradizione delle "Farchie", grossi fasci di canne legati ad arte, cosi come si conoscono oggi. Il grande boom fu duramente messo alla prova dai due conflitti mondiali dai quali Fara uscì quasi totalmente distrutta e contò centinaia di vittime. Nel secondo dopoguerra Fara conobbe un altro boom, localmente chiamato il miracolo farese, che le fece assumere il ruolo di paese guida di tutta la Val di Foro, ruolo che tuttora saldamente mantiene, grazie anche a imponenti impianti industriali e ad un notevole sviluppo demografico e residenziale.

DA VISITARE

Nel borgo antico si possono notare palazzi di gusto tardo barocco abruzzese oppure d'impronta liberty. Spiccano le ringhiere di ferro battuto per la raffinata fattura. Notevole un palazzo dei secolo XVI che conserva intatta l'austera facciata e alcune finestre con cimase di pietra; all'ultimo piano è posto un loggiato con archi a tutto sesto. L'unico resto della cinta muraria del paese è l'Arco è in stile gotico. Fara Filiorum Petri è meta di molti turisti, attratti dai paesaggi, dalla natura, dal verde e dal patrimonio artistico-culturale che il paese offre. Importante la presenza del fiume Foro, uno dei più importanti dell'Abruzzo, lungo il quale si sviluppano decine e decine di sentieri. Da rilevare anche la presenza di due laghi e di un moderno parco giochi. E' inoltre presente una biblioteca ricca di volumi storici, risalenti anche a prima dell'anno 1000. Il turismo religioso è altrettanto sviluppato con la presenza di una Parrocchiale e ben altre sei chiese, tutte risalenti al XII-XIII secolo.

TRADIZIONI E CURIOSITA'

Manifestazione folkloristica di Fara è la Festa delle Farchie, grossi fasci di canne legati ad arte, manualmente, con rami di salice. Il mito alla base del rito è basato su un miracolo di Sant'Antonio di durante l'invasione francese del 1799. Secondo il racconto popolare Sant'Antonio Abate apparve alle truppe francesi, che volevano entrare a Fara, e trasformò le querce che circondavano il paese in fiamme costringendo alla fuga i soldati. Così i faresi il giorno prima della festa del santo, il 17 gennaio, compiono una processione all’imbrunire con fiaccole di canne. Altre fiaccole, più grandi, vengono poste lungo l’ultimo tratto della strada che portava alla chiesetta dedicata a sant’Antonio.

ECONOMIA

Molto sviluppata l'agricoltura; si segnalano importanti vigneti ed uliveti, nonché le classiche colture mediterranee quali pomodori, patate e soprattutto cipolle, di cui Fara Filiorum Petri ha una lunghissima tradizione di coltura, tanto da essere scherzosamente definita "Fara cipollara" dagli abitanti dei paesi limitrofi. Esiste anche una festa denominata Fara Cipollara svolta in estate a menzione di questa importante coltura. Affidata un tempo tutta alla forza di braccia, attualmente l'agricoltura farese può contare su una modernizzazione all'avanguardia, infatti le campagne sono organizzate sul modello delle Murge, ossia grandi masserie ben separate tra loro, con terreni divisi secondo varie colture, e lavorati con i più moderni mezzi meccanici e chimici, in modo da garantire un export costante e non influenzato dal clima. Rivestono importanza sovralocale le produzioni del liquore Punch e del vino Chardonnay. Da rilevare stabilimenti dedicati alla metallurgia, alla lavorazione di materie prime e alla costruzione di pezzi di ricambio, anche per importanti multinazionali. Per 50 anni Fara Filiorum Petri ha ospitato anche lo stabilimento della Coca Cola. Il vero motore economico del centro resta tuttavia la piccola-media impresa e l'artigianato, con la presenza di una moltitudine di fabbriche, spesso a conduzione familiare, specializzate nella produzione di scarpe, vestiti, mobili e lavorazioni artistiche del legno e numerose industrie enogastronomiche. La vocazione al terziario e commerciale di Fara è testimoniata anche dal mercato ormai secolare che si svolge per le vie del centro ogni mercoledì, capace di attirare migliaia di persone dall'hinterland, rappresentando un enorme giro di affari ed un'ottima occasione per commercianti e produttori locali di esporre la loro merce, quasi sempre di produzione propria.

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