Comuni
Comune di Cupello
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Comune di 4.882 abitanti facente parte della Comunità montana Medio Vastese, che sorge a 264 m.s.l.m. tra le valli del fiume Sinello e del Trigno.
STORIA
Sull’origine del toponimo Cupello si possono avanzare diverse ipotesi. L’etimologia più attendibile è quella che fa derivare il nome da una collina dove si costruivano le “cuppelle” di terracotta, tegole che servivano per ricoprire le capanne. Altri studiosi locali fanno risalire il toponimo al greco“TO KUPELLON” ovvero coppa, tazza, oppure al latino “CAPELLA”, capretta. Secondo la tradizione orale, il termine Cupello, nella forma dialettale “Lu Cupello” è da ricollegare al latino (in) luc (um) pell (ere), spingere nel bosco, in riferimento all’invasione dei turchi che spinsero nei nostri boschi il nucleo primigenio. Un’altra ipotesi a sfondo religioso, mette in relazione Cupello con il vocabolo “cappella”, alludendo all’antica cappella di San Rocco, nucleo e centro vitale del paese. Cupello è un paese relativamente giovane. Notizie dell’attuale abitato risalgono infatti al XVI sec. quando i D’Avalos, marchesi di Vasto, dopo il terribile terremoto del 1456, favorirono l’agricoltura utilizzando colonie di schiavoni, popoli slavi scacciati dai Balcani a causa delle incursioni turche, costretti ad approdare sull’opposta riva adriatica. Tuttavia ritrovamenti archeologici e i resti di una villa romana documentano l'esistenza di insediamenti umani già in epoca preromana legati alla transumanza. La storia di Cupello è strettamente legata a quella di Monteodorisio (piccolo paese a circa 3 chilometri di distanza), che nel Medioevo era capoluogo di una famosa Contea che abbracciava dodici paesi (Cupello, Scerni, Pollutri, Casalbordino, Villalfonsina, Lentella, Furci, Gissi, Casalanguida, Guilmi, Liscia e Colledimezzo), dalla quale Cupello si distacca e acquista autonomia amministrativa solo nel 1811, dopo innumerevoli cause civili e battaglie legali durate tre secoli. Grazie, infatti, allo sforzo collettivo di una intera generazione, ispirata ai valori risorgimentali della libertà, vengono difese, con fermezza e anche a costo della vita stessa, la municipalità e l’indipendenza del paese. Nel ‘900 dopo un periodo di tranquillità e sviluppo economico, arriva il disastro delle grandi guerre, culminato nel 1943 nel “calvario di Cupello” a seguito dell’occupazione tedesca. Gli alleati bombardano e distruggono il paese provocando un numero impressionante di vittime civili. Per questo motivo Cupello nel 1997 è insignita della Medaglia di Bronzo al Merito Civile che rende memoria al tributo di sangue versato dai cupellesi. A questa dura prova la gente di Cupello reagisce con forza avviandosi verso la ricostruzione del paese. Dal vuoto i cupellesi riemergono trasformando il dolore in forza, la paura in coraggio, il freddo in operosità ed altruismo. Da quel giorno, ogni anno, nell’Anniversario del bombardamento, si ricorda quella tragica esperienza per ricontattare il dolore e il vuoto di quei giorni, cercando di immaginare un futuro migliore e costruirlo giorno dopo giorno. La vera svolta avviene all’inizio degli anni ’60 con la scoperta del metano, in un momento in cui la miseria e la fame mette in ginocchio il paese a causa della forte depressione e del depauperamento del territorio. Questa scoperta sembra dare per la prima volta ai tanti cupellesi emigrati al Nord o all’estero la speranza di ritornare per sempre nella propria terra. I cupellesi sperano che la ricchezza rinvenuta nel sottosuolo possa dare loro la tanto attesa possibilità di uscire dal drammatico stato di miseria in cui si trovano. Lo Stato, tuttavia, ritiene che sia più utile per i propri bilanci trasportare quel metano a Roma e a Terni attraverso metanodotti che vengono appositamente costruiti. Per paura di vedersi defraudare dell’unico bene capace di offrire migliori condizioni economiche, la popolazione si mobilita e costituisce un comitato d’agitazione pro-metano che in poco tempo si trasforma in una vera esplosione spontanea di popolo. Tuttavia queste agitazioni, che passano alla storia locale come “lotte per il metano”, non bastano a far rimanere questa ricchezza a Cupello. Ciò nonostante i cittadini cupellesi abbandonano le lotte solo quando ottengono la certezza dell’ubicazione nel territorio di uno stabilimento industriale che permetta l’impiego della quasi totalità della manodopera locale. Così grazie a quelle lotte viene dato avvio all'industrializzazione del territorio vastese, di cui Cupello è parte, garantendo occupazione e prosperità.
DA VISITARE
Dal centro si gode un’incantevole vista, sull'ampio golfo abruzzese-molisano, con le isole Tremiti, il promontorio della Majella e infine il Gargano. Nell'antico borgo si possono ammirare palazzi fortificati come Palazzo Marchione, oggi sede del municipio, che risale al XIX secolo, ed il Palazzo Erminio Boschetti con torretta belvedere, di cui il primo impianto è del XVIII secolo. In Piazza Garibaldi è sita la Chiesa della Natività di Maria Santissima, all'interno di particolare interesse è la statua lignea di San Rocco.
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