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Castiglione Messer Marino : Arte, Storia, Cultura, Prodotti Tipici, Dove dormire, Dove mangiare, Cosa fare nella Provincia diChieti.

Comuni

Comune di Castiglione Messer Marino

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"Lù Cuašt'gliaun" in dialetto locale, è un comune di 1.939 abitanti, facente parte della comunità montana Alto Vastese. Di storia antica e nobili tradizioni Castiglione è un punto di riferimento per l'economia e la cultura del comprensorio vastese. Situato a 1.000 metri sul livello del mare sul Subappennino abruzzese molisano ha la vetta più alta nel monte Castelfraiano.

STORIA

Molto probabilmente l'insediamento umano in questo territorio risale alla preistoria anche se non ci sono prove certe. Comunque è stato dimostrato un movimento transumante su e giù per le valli del Biferno e del Pescara almeno dal neolitico e dall’epoca del bronzo. Il “Territorium” di Castiglione nel 1001 era parte integrante della contea di Trivento. Il primo documento di cui si ha notizia risale al 1027 e si riferisce alla fondazione della Chiesa di Santa Maria della Noce ad opera di Pandulf, figlio del conte Oderisius. Dalle ricostruzioni storiche si presume che Castiglione sia appartenuto al ducato longobardo di Benevento e che era ricco di chiese, ville e casali molto prima dell'anno Mille. Dal 1400 in poi, attraverso la politica matrimoniale subentrarono come feudatari di Castiglione i Carraciolo di San Buono che l’acquisirono come bene dotale di Maria de Sangro, andata in sposa a Marino Caracciolo ed è proprio in onore a Marino Caracciolo che Castiglione venne poi chiamata Castiglione Messer Marino. Tra le terre di questo nuovo ramo dei Caracciolo, quella di Castiglione era certamente la più importante sia per ampiezza demografica e territoriale, sia per risorse economiche. Del suo passato si conservano tracce nei resti del castello e nel portale della chiesa madre. Fra il XIII e il XIX secolo Castiglione fece parte, insieme alla sua regione di appartenenza, del Regno di Napoli (che, dopo l'unione al Regno di Sicilia, passò a denominarsi Regno delle due Sicilie e dove apparteneva alla provincia dell'Abruzzo Citra nel Distretto di Vasto. Il fenomeno del brigantaggio fu molto consistente anche a Castiglione. Il 21 agosto del 1809 una banda di 400 briganti guidati da Basso Tomeo saccheggiarono l'intero paese per ritorsione alla repressione subita il 3 agosto dello stesso anno dai "legionari" che difendevano il paese. La mancata reazione della popolazione era sintomatica della rabbia del popolo verso i benestanti e l'enorme disuguaglianza tra le classi sociali. Dura fu la reazione popolare dopo l'Unità d'Italia, dovuta al mancato cambiamento nonostante la fine dell'era borbonica e al forte odio interno alla comunità tra le diverse classi sociali. Dall'unità di Italia e dalla propaganda garibaldina il popolo si aspettava un cambiamento di condizione sociale ed una vita più dignitosa, ma si era convinto che gli avvenimenti politici avevano solo consolidato il potere in mano ad antichi padroni. La rivolta sanguinosa del 1861 non fu solo di carattere politico ma fu un'esplosione violenta e improvvisa frutto di ragioni spirituali e sociali che trovarono nel quadro storico tumultuoso e caotico, il campo idoneo per manifestarsi. A questo si univa il desiderio dei reazionari di impossessarsi di tutta la merce dei benestanti. Il 1 aprile 1861 durante la messa di Pasqua vi fu la chiamata alle armi del popolo già armato e pronto a insorgere. Furono uccisi dai reazionari guidati da Pietro Troiano tutti i personaggi più in vista del paese ed il paese fu messo a ferro e fuoco. All'arrivo delle Guardie Nazionali fu ristabilito l'ordine con la fucilazione di 23 reazionari e l'arresto di 64 che subirono gravi condanne dalla Corte di Assise di Lanciano nel processo del 4 aprile 1863. I castiglionesi parteciparono a tutte le guerre belliche di inizio secolo dando un notevole contributo di sangue. Nel 1924 fu eretto in via Roma un "monumento ai caduti" della grande guerra, Ai lati della figura sono scritti i nomi dei caduti accompagnati dalla dedica: di questi monti col sublime ardimento, cadeste, su l'alpe riconsacrate alla patria, Castiglione, fiera del suo dolore, vi benedice. Nel periodo del fascismo i castiglionesi combatterono per il duce nelle conquiste coloniali africane e le spedizioni in Russia. Molti furono i morti e i dispersi. Nel dopoguerra ci fu una forte emigrazione verso le miniere del Belgio, i cantieri e i campi agricoli in Svizzera, Francia e Germania alla quale si sommava l'emigrazione interna specie verso il Nord Italia e Roma, che si univa alla storica migrazione di fine Ottocento, inizio Novecento verso Argentina, stati Uniti e Australia. La maggior parte della popolazione maschile emigrava per lavoro all'estero e le donne badavano alla famiglia, ai campi e agli allevamenti. Oggi il paese continua a subire un forte calo dei residenti e ciò è dovuto al calo del tasso di natalità frutto del continuo spostamento fuori paese dei giovani per carenza di opportunità di lavoro. Negli ultimi anni lo spostamento dei castiglionesi è più concentrato verso la costa abruzzese, Pescara, San Salvo, Vasto ed è dovuto a motivi di studio e lavoro.

DA VISITARE

Oltre al borgo fortificato, ricco di edifici medievali, di notevole interesse è il Museo delle Tradizioni Familiari, nato nel 2000 allo scopo di valorizzare, in un tempo frenetico, i valori che la famiglia ha trasmesso e di cui a Castiglione Messer Marino c’è ancora viva testimonianza. Il museo ospita oggetti della cultura contadina e nelle sale sono esposti utensili legati al lavoro di casalinghe, artigiani, calzolai, ferrai e bottai, nonché foto storiche del paese e degli abitanti. Sorge nel complesso sportivo del paese il palaghiaccio, inaugurato il 15 dicembre del 2007, è una struttura polifunzionale di 600 m2 e dispone di 350 posti a sedere e una pista di 13 per 25 metri.

TRADIZIONI E CURIOSITA'

Nella ricorrenza del carnevale tutti i castiglionesi si riuniscono con parenti e amici per gustare "le sagne a lu cutter" conservando un'antica tradizione, che vuole che dette appetitose sagne (mpasto a base di soli acqua, farina e sale) si mangino con le mani, prendendole direttamente dal caldaio. Narra la tradizione che verso la fine del 1800 un gruppo di castiglionesi, recatosi al mulino dell'asinello (dove nasce il fiume Sinello), rimase bloccato dalla neve. La moglie del mugnaio, non avendo niente da offrire per rifocillare i clienti impasto le sagne, cuocendole nel caldaio con salsiccia e pancetta. Non essendoci le posate per tutti, il gruppo si arrangiò, mangiando la pasta con le mani. Esse sono condite con salsicce di carne e di fegato, pancetta di maiale e polvere di peperoncino. Castiglione è il paese d'origine del famoso pilota di Formula 1 Juan Mnuel Fangio per cinque volte campione del mondo. Tradizione che risale al 1400 è la Zumbarella, ovvero la serenata, quando un giovane aveva una certa simpatia per una certa ragazza, a notte inoltrata le portava la serenata con la cosidetta “zumbarella”.

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